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Vinil Amianto

Negli anni ’50-’80, al fine di realizzare pavimentazioni a basso costo e rapida messa in opera, venivano frequentemente utilizzate le piastrelle in vinil amianto (tipicamente della misura di 30×30 o 40×40 cm con uno spessore di 3-4 mm).

Si registra un’ampia diffusione di questi manufatti negli edifici pubblici come scuole, ospedali e alloggi popolari.

Questi pavimenti sono costituiti da una mescola di PVC, copolimeri, leganti inorganici, pigmenti e amianto. In molti casi poi, per fissare le piastrelle al massetto, venivano utilizzate colle nella cui miscela veniva aggiunto amianto (tra 0,5 e 2%).

 

Il vinil amianto, finché è in buono stato di conservazione, mantiene le fibre inglobate. Nella maggior parte dei casi, però, si tratta di materiali ormai datati e danneggiati, anche in considerazione della normale usura, che presentano un notevole rischio di rilascio di fibre di amianto nell’aria. La bonifica, in caso di comprovata presenza di amianto nelle piastrelle e nella colla, viene eseguita in ambiente confinato staticamente e dinamicamente e con l’ausilio di attrezzature specificamente progettate per l'asportazione delle piastrelle e per la successiva levigatura del residuo di colla sul massetto. Grazie al collegamento con sistemi di aspirazione dotati di filtri assoluti, queste macchine garantiscono efficaci e veloci soluzioni per la bonifica degli ambienti.