Il problema dell’amianto nelle ferrovie italiane è emerso come una grave questione di salute pubblica. Utilizzato in passato per isolare termicamente le carrozze e le cabine dei treni, l’amianto ha esposto per decenni i lavoratori ferroviari a rischi elevati, contribuendo all’insorgenza di malattie mortali come l’asbestosi e il mesotelioma. Solo recentemente, con diverse sentenze, la giustizia ha iniziato a riconoscere le responsabilità istituzionali legate a queste esposizioni prolungate.
Il caso di Dionisio Merli, un ex macchinista morto per un tumore causato dall’amianto, rappresenta uno dei numerosi casi in cui l’INAIL è stata condannata a risarcire le famiglie delle vittime. Nonostante i numerosi studi scientifici che da anni evidenziano i rischi correlati, molti casi restano ancora irrisolti, lasciando le famiglie a fronteggiare lunghe battaglie legali per ottenere giustizia e supporto economico.
APPROFONDIMENTO: CLICCA QUI