Nonostante siano passati oltre trent’anni dalla messa al bando dell’amianto in Italia con la legge n. 257 del 1992, il problema legato alla sua presenza e gestione resta una vera emergenza nazionale. Secondo i dati più recenti, nel nostro Paese si stima che siano ancora presenti oltre 30 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, molti dei quali in edifici pubblici, scuole, ospedali e abitazioni private.
L’eredità di un killer silenzioso
L’amianto è stato ampiamente utilizzato in passato per le sue proprietà isolanti e ignifughe, ma la sua pericolosità per la salute è ormai accertata. L’esposizione alle fibre di amianto, anche per brevi periodi, può causare gravi patologie come il mesotelioma pleurico, il carcinoma polmonare e l’asbestosi. Ogni anno, si registrano migliaia di nuovi casi di malattie asbesto-correlate, con un impatto devastante non solo sulle famiglie colpite ma anche sul sistema sanitario nazionale.
I ritardi nella bonifica
Nonostante le normative e i piani di intervento, la bonifica procede a rilento. Le principali criticità riguardano:
- Mappatura incompleta: molte aree contaminate non sono ancora state identificate o monitorate.
- Costi elevati: la rimozione e lo smaltimento dell’amianto richiedono procedure specializzate e costose, spesso insostenibili per i privati.
- Gestione illegale: smaltimenti abusivi e discariche non autorizzate continuano a rappresentare un grave rischio ambientale e sanitario.
Cosa si può fare
Per affrontare questa emergenza, è fondamentale:
- Accelerare la bonifica: rendendo i finanziamenti più accessibili per i cittadini e migliorando i controlli sul territorio.
- Promuovere la formazione e l’informazione: sensibilizzando la popolazione sui rischi dell’amianto e sulle procedure corrette di rimozione.
- Investire in ricerca: per sviluppare tecnologie sempre più efficienti e sicure per lo smaltimento dei materiali contaminati.
Un impegno collettivo
L’emergenza amianto non è solo una questione ambientale, ma un problema sociale e sanitario che richiede l’impegno congiunto di istituzioni, aziende e cittadini. Solo attraverso un’azione coordinata e decisa si potrà finalmente superare l’eredità di questo killer silenzioso, garantendo un futuro più sicuro per le generazioni a venire.
Per approfondire, leggi l’articolo completo su Ehabitat.it