Amianto Spruzzato
L’amianto è stato diffusamente utilizzato per la protezione antincendio di strutture in acciaio, per l’isolamento termico o acustico o come combinazione di questi elementi.
La miscela di coibente legato con collanti veniva spruzzata sulle superfici da proteggere in uno strato di 1-5 cm di spessore.
A seconda del fabbricante, l’isolamento in amianto spruzzato può contenere tra il 25% e il 90% di amianto.
Quando la quantità di legante aggiunta all’amianto floccato è ridotta, questo risulta essere molto morbido; se il legante è aggiunto in quantità elevata, risulta piuttosto duro e si presenta visivamente come un intonaco ruvido.
Proprio per la tecnica di applicazione (a spruzzo o a cazzuola), l’amianto possiede bassissima coesione e grande friabilità, per questo tutte le tecniche di bonifica prevedono prima di tutto l’imbibizione e il fissaggio delle fibre prima di ogni altro tipo di intervento.
La bonifica dovrà avvenire in ambiente confinato con teli di polietilene, collegando le aree di intervento con unità di decontaminazione del personale e del materiale.
La tenuta stagna di queste aree dovrà essere testata con l'ausilio di generatori di fumo.
Le aree di bonifica dovranno essere mantenute in depressione (confinamento dinamico) attraverso degli estrattori d’aria dotati di filtri assoluti e controllate con appositi misuratori di pressione differenziale.
Medesimo approccio procedurale viene applicato quando occorre rimuovere amianto miscelato in altre matrici (compatto), che presuppongono la rottura del manufatto per poterlo asportare.
Dopo la bonifica, l'assenza di fibre aerodisperse e la completa pulizia (assenza di residui) dovrà essere certificata dall'organismo di controllo territorialmente competente.